L’olfatto è uno dei nostri principali sensi e nella vita di ognuno di noi, gioca un ruolo fondamentale. Per essere un buon sommelier ma anche solamente un buon intenditore di vini, se siete appassionati, dovrete avere un fiuto da segugi per classificare il vostro vino prima di poterlo degustare.
Il vino e il suo aroma
Il vino infatti è caratterizzato da differenti aromi, cioè gradevoli profumi che esso sprigiona e che hanno diverse peculiarità ed origini. Gli aromi possono essere naturali o artificiali e questi ultimi, nel vino, si sprigionano spontaneamente durante le reazioni chimiche.
Essendo in numero e varietà considerevoli, gli aromi del vino, per praticità sono stati divisi in primari, secondari e terziari. In questa guida voglio parlarvi proprio delle loro caratteristiche in modo tale che possiate essere pronti quando sarete davanti al vostro bel calice di vino!
Aromi primari
Detti aromi primari o varietali, a questi appartengono gli odori di frutta, fiori e quelli vegetali. Li si trova nell’acino d’uva, sono caratteristici dei vitigni aromatici e risultano particolarmente intensi. Tra questi per esempio potreste riconoscere l’aroma della pesca o della salvia, tipico del Moscato. Gli aromi primari sono quelli che vi consentono di capire di quale vino si tratti quando li si odora per la prima volta. Se sentite la rosa, la ciliegia, il lampone, siete davanti agli aromi primari.
Aromi secondari
Appartengono agli aromi secondari, quelli che iniziano a sprigionarsi già durante la fase di pigiatura dell’uva e aumentano durante la fase di fermentazione alcolica. La loro formazione dipende molto dal tipo di lieviti che sono adoperati e da come è composto il mosto. Presentano toni di frutta e spezie che non sono presenti nell’uva. La loro caratteristica è quella di conferire al vino il suo carattere definito vinoso, cioè fresco come un vino novello. L’odore di violetta, freschissimo, e che è tipico del Lambrusco, ne è un esempio. Altri aromi secondari sono quelli come l’ananas, il mango, la noce, il miele.
Aromi terziari
Si sviluppano durante la fase di invecchiamento del vino, sia che esso si trovi all’interno di botti sia che si trovi in bottiglie. Avvengono delle vere e proprie reazioni chimiche di ossidazione, esterificazione e acetilazione che danno vita a sostanze con diversi profili olfattivi.
Le precedenti note fruttate e speziate si trasformano ancora una volta dando al vino un sapore davvero originale. C’è però da fare una precisazione. Se il vino è conservato in botti di legno, questo consente che ci sia una micro-ossigenazione e le stesse botti gli conferiscono il sapore legnoso. Quelli terziari li riconoscete perchè aromi di fiori secchi e appassiti, speziati e tostati, di frutta secca e di confetture.
Ora non vi rimane altro da fare se non quello di cimentarvi nell’odorare e assaporare il vostro vino e godere dei suoi aromi più intensi.