Tanti di voi sono convinti che la degustazione del vino sia difficile e che sia un’attività riservata ai sommelier professionisti. In questo articolo vedrete che non è esattamente così. Il vino è prima di tutto un piacere e, anche se non siete degli esperti, potrete imparare con piccoli accorgimenti a degustare il vino come veri intenditori!
Analizzare il vino utilizzando i sensi
Il miglior modo di degustare il vino è quello di coinvolgere i sensi: la vista, il gusto e l’olfatto. Solo in questo modo valuterete perfettamente la sua qualità.
Allo stesso tempo degustare il vino significa conoscerlo e capirlo. Attraverso la degustazione imparerete a riconoscere i sapori, gli odori e i profumi caratteristici di ogni etichetta. Alcuni sapori avranno il potere di riportavi indietro nel tempo, attivando emozioni e ricordi sensoriali! Un vino infatti può farvi rivivere un’esperienza vissuta, come un piatto cucinato dalla nonna quando eravate bambini, una giornata passata in campagna oppure un’escursione in montagna.
Adesso che sapete perché si degusta il vino, dovete scoprire cosa vi serve per degustarlo: senza dubbio avrete bisogno della bottiglia di vino, un calice pulito (ma senza sapone che potrebbe lasciare delle tracce in grado di modificarne il sapore) ed infine un foglio di carta bianca e una penna.
Analisi visiva
Innanzitutto osservate il vino mentre viene versato nel bicchiere, successivamente portate il calice davanti gli occhi in modo tale da valutare la limpidezza, la possibile effervescenza e la trasparenza. Ora prendete il foglio bianco, preparato in precedenza, accostatelo al vino così da valutare il suo colore, la tonalità e l’intensità. Una volta fatte queste considerazioni fate ruotare il bicchiere così da avvinare le pareti: noterete dunque un anello di liquido da cui scendono delle gocce. Questo fenomeno potete trovarlo specialmente in vini con molto alcol etilico al loro interno. Per esempio i vini leggeri come la Vernaccia di San Gimignano scivolano veloci, al contrario quelli più pesanti come il Nobile di Montepulciano rimangono più a lungo sul contorno del calice. Questo fenomeno viene chiamato in diversi modi: in francese “lacrime”, in inglese “gambe”, in tedesco “finestre di chiesa” ed in italiano “archetti”.
Analisi olfattiva
Avvicinate il calice al naso ed inspirate profondamente ad occhi chiusi, scrivendo sul taccuino tutto ciò che riporta alla memoria quell’odore, ruotate lentamente il bicchiere su se stesso in modo tale da sprigionare tutte le sostanze odorose del vino. Ognuno ha un odore diverso, infatti vengono classificati associandoli con odori naturali conosciuti, come: erbe, frutti e fiori. Il profumo può variare da frutta fresca a frutta secca, pere, mandorle, ciliegie e addirittura legno fresco o gesso! Ad esempio alcuni vini ricordano fiori gialli e appetitosa frutta estiva dalla polpa matura.
Analisi del gusto
Dopo che lo avete odorato, finalmente è il momento di assaggiarlo. Nel momento in cui si degusta il vino, dovete sorseggiarlo a piccole quantità alla volta, trattenendolo in bocca per apprendere tutte le sensazioni che fornisce. Per farlo correttamente, dovere riuscire a notare il sapore iniziale, quello intermedio e quello finale. I sapori riconosciuti dalla vostra lingua sono fondamentalmente quattro: acido, dolce, salato e amaro. Sono necessarie poche mosse per trasformarvi in cultori del vino: adesso che sapete come degustarlo godetevelo, poiché il vino è prima di tutto… un piacere!