Quando si parla della natura della Puglia, è inevitabile pensare a uno degli elementi che più la caratterizzano e rendono nota in tutta Italia e nel mondo: stiamo parlando dei vitigni pugliesi. È proprio grazie al clima favorevole che caratterizza la regione, ossia secco e mite dovuto grazie al mar Ionio e Adriatico, che è possibile lo sviluppo e la crescita di diverse tipologie di vitigni in alcune zone specifiche di coltivazione.
Quali sono le zone di coltivazione dei vitigni pugliesi
I vitigni pugliesi vengono coltivati in tutta la regione Puglia, più precisamente nei territori del Gargano, fino a scendere giù nel più profondo Salento. Questi vitigni, positivamente influenzati dal clima e dalla natura circostante delle zone in cui crescono, danno vita ad alcuni dei vini più apprezzati in tutto il mondo, fiori all’occhiello delle eccellenze del sud Italia. Tra questi vini più importanti, troviamo sicuramente il Primitivo, il Negroamaro, ma anche la Malvasia e l’Aglianico. Le qualità, i sapori e i profumi che vengono sprigionati da questi vini, li rendono perfetti per essere abbinati e apprezzati a diversi piatti della tradizione italiana, sia primi piatti, che secondi. Basterà solamente un sorso di uno di questi vini per poter sentire, con un sapore unico, una ventata di energia di tutta la Puglia.
I vitigli pugliesi: ecco i più importanti e diffusi
Tra i principali vitigni pugliesi, possiamo sicuramente descriverne quattro dei più diffusi e importanti di questa regione, unici nel loro genere per le caratteristiche delle loro uve, e la loro produzione di vino. Scopriamoli subito insieme:
Il vitigno Aglianico
L’uva Aglianico è tra le più amate della Puglia, e presenta grappoli di medie dimensioni colorate di blu. La sua vendemmia è piuttosto tardiva, infatti avverrà nelle prime settimane del mese di ottobre, e viene coltivato generalmente nella provincia del barese e di Taranto, ai confini con la regione Basilicata. Questo vino sarà perfetto per accompagnare i piatti di pasta importanti e gustosi, oppure ai secondi di carne.
Il vitigno Bombino bianco
Questa uva ha la caratteristica di essere coltivata esclusivamente sui terreni argillosi a Foggia, a ridosso delle montagne del Gargano. I grappoli sono di media grandezza, dal colore ambrato: uno dei vini più importanti ottenuti da questa uva è sicuramente il San Severo bianco, ideale da abbinare ai primi piatti, come gli gnocchi.
Il Primitivo
Il Primitivo è un vitigno a bacca nera, che trova nei terreni argillosi e calcarei della Puglia il territorio ideale dove germogliare e dare frutti. È particolarmente diffuso nella provincia di Taranto, dove il clima è caldo e secco.
Il Negramaro
Il Negramaro è un vitigno a bacca nera coltivato quasi esclusivamente in Puglia, soprattutto nel Salento. La sua origine è molto antica e si deve far risalire con molta probabilità alla colonizzazione greca che ebbe luogo a partire dal XVIII secolo a. C. in tutta la penisola, in particolare nel Meridione. Il Negramaro deve il nome alle sue caratteristiche principali, quali il colore quasi nero dei suoi vini e un retrogusto amarognolo.
Il vitigno Malvasia nera di Brindisi
Coltivata vicino a Brindisi e a Lecce, l’uva Malvasia nera è caratterizzata da un colore rosso intenso, ed è talmente eccezionale da essere stata certificata con il marchio IGP. Sarà ideale da abbinare a piatti a base di carne bianca, approfittando di assaggiare anche le intense e gustose salse pugliesi.
Il vitigno Verdeca
L’uva Verdeca viene generalmente coltivata nei territori vicino a Gravina, e si differenzia dalle altre per la sua colorazione verde. Grazie al suo aroma e sapore fruttato, caratterizzato dalle pesche e dalle nespole, sarà fresco e ideale per i primi e i secondi piatti, specialmente se abbinati a salse piccanti.