Sarà l’Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale di Bologna a certificare il processo produttivo che porterà alla produzione del primo vino “Vegan” negroamaro della nostra cantina.
Probabilmente sarà in assoluto il primo Negroamaro prodotto in Italia per consumatori vegani e vegetariani. Del tutto uguale in fatto di qualità (infatti il gusto, l’aspetto, il sapore e il grado alcolico sono del tutto identici al vino “tradizionale”) agli altri vini prodotti da Feudi di Guagnano, la nuova etichetta di Negroamaro “Vegan” annata 2015 sarà prodotta seguendo un rigido disciplinare che tende a escludere sia l’impiego di qualsiasi additivo o coadiuvante di origine animale al suo interno, che in tutto il processo produttivo fino all’imballaggio.
Anche se la certificazione in questo ambito è volontaria, a controllare passo dopo passo tutto il processo produttivo, dalla raccolta delle uve fino al confezionamento nei cartoni, sarà ICEA che è un “consorzio che controlla e certifica aziende che svolgono la propria attività nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, tutelando la dignità dei lavoratori e i diritti dei consumatori”. Con circa 14.500 imprese controllate e 250 tecnici operanti sia in Italia che all’Estero, è uno degli istituti di certificazione ambientale più importanti d’Italia.
A seguito dell’accordo raggiunto con l’istituto bolognese in questi giorni abbiamo avviato la prima fase di approntamento del “Piano di Gestione della Certificazione Volontaria” che ci porterà ad avere le prime bottiglie a marzo del 2016. In questi mesi il mosto “vegan” diventerà vino e avremo il tempo di pensare, magari con un concorso di idee, anche alla nuova etichetta.